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Serie sovrastampata a Teramo

La serie di francobolli sovrastampati a Teramo fu realizzata su ordine del Capo della Provincia, Ippoliti, che decretò in data 28 gennaio 1944 che tutti i francobolli in circolazione, compresi quelli per posta aerea e per espresso, dovessero riportare la sovrastampa "Repubblica Sociale Italiana", in osservanza del nuovo ordine costituzionale  repubblicano, sancito ufficialmente anche dall'adozione del nuovo stemma e del sigillo dello Stato da cui spariva ogni riferimento alla Casa Savoia.
Il decreto del Capo della Provincia venne pubblicato sul bollettino della Prefettura di Teramo del 20-29 febbraio 1944.

 

L'operazione sovrastampa venne quindi autorizzata da questo decreto del Capo della Provincia, ma l'iniziativa non fu politica: nacque per l'azione di un gruppo di appassionati filatelisti, che pensarono bene di unire l'utile al dilettevole. Se da un punto di vista ideologico le motivazioni potevano sussistere, di fatto la realizzazione e la commercializzazione di questa sovrastampa fu un'operazione condotta essenzialmente con tecniche di marketing. Immediatamente dopo la sua realizzazione, ci fu una massiccia campagna di promozione dell'emissione nell'ambito collezionistico, preceduta da una forte azione di accaparramento dei valori chiave, stampati in minima quantità anche per creare delle rarità filateliche.

 
Piego di modulo spedito per raccomandata in assegno per 100 Lire di matrice filatelica, spedito da Castiglion Messer Raimondo (Teramo) in data 1 marzo 1944 per Ascoli Piceno in fermo posta (timbro al verso "Ascoli Piceno Distribuzione" in data 3 marzo 1944). Affrancato con valori della serie emessa a Teramo, il modulo aperto mostra nel messaggio l'intento speculativo che caratterizzò fin dall'inizio questa emissione. 


Aperto il modulo, sulla cui faccia esterna sono presenti l'affrancatura ed i timbri datario, si nota che nel messaggio é presente il listino vendite del famoso filatelista abruzzese Michele Maggiore; nel testo stampato si parla già al passato remoto di una serie di francobolli che era invece in quel periodo regolarmente disponibile in vendita negli uffici postali e nelle rivendite autorizzate, facendo persino riferimento al passato ad una data di fine valildità dell'emissione, l'8 marzo 1944, che é in realtà posteriore di una settimana alla data di spedizione reale del biglietto. Ciò significa che era già stato previsto fin dall'inizio lo sfruttamento commerciale dell'emissione e, francamente, questo aspetto sgradevolmente speculativo mi ha sempre destato grande perplessità sulla reale appetibilità e opportunità di inserimento degli oggetti postali affrancati con francobolli di questa emissione in una raccolta di storia postale della R.S.I.

Se guardiamo anche alcuni esempi dei prezzi di vendita del listino che abbiamo avuto la fortuna di reperire nel documento, possiamo valutare anche l'entità della speculazione economica innescata dall'iniziativa:

Posta Ordinaria cent 35: 150 Lire (428 volte il valore nominale)
Posta Ordinaria lira 1: non disponibile
Posta Ordinaria lire 1,25: 200 Lire (160 volte il valore nominale)
Posta Ordinaria lire 2: 250 Lire (125 volte il valore nominale)

Posta Aerea cent 25: 150 Lire (600 volte il valore nominale)
Posta Aerea lira 1: 250 Lire (250 volte il valore nominale)

Da queste semplici valutazioni ciascun collezionista saprà valutare con la propria sensibilità,  l'opportunità di far proseguire, dopo settanta anni dai fatti, questa enorme speculazione; a mio parere non ha alcun senso.

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Busta filatelica affrancata con l'intera serie di Posta Aerea "Allegorie" sovrastampata a Teramo, utilizzata in quartine. Assicurata per Lire 200, la busta venne spedita fermo posta in data 10 marzo 1944 da Penna S. Andrea (Teramo) per Ascoli Piceno, dove giunse in data 15 marzo 1944 per essere ritirata dal destinatario il giorno seguente, 16 marzo. Timbro di transito di Teramo in data 13 marzo 1944.

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E' però altrettanto vero che esistano anche buste non filateliche, regolarmente viaggiate, affrancate sia coi valori più comuni della serie che con alti valori, che hanno invece una loro dignità di documento postale nella storia delle comunicazioni epistolari del periodo, sia perchè ritenute all'epoca di poco valore e non create quindi appositamente per puri fini di collezionismo, sia perché l'uso dei francobolli con la sovrastampa di Teramo ebbe comunque anche un effettivo, sebbene raro, uso postale da parte di qualche ente.
Sono queste le buste che ritengo debbano trovare spazio in una collezione di storia postale.

 
Busta ordinaria per l'interno (tariffa: busta per l'interno50 cent - primo periodo tariffario) spedita da Teramo il 15 marzo 1944 per Torino, dove giunse il 14 aprile 1944 (timbro di arrivo meccanico di "Torino Centro" al verso); tariffa assolta con i francobolli da 20 e 30 cent della serie emessa a Teramo.

 
 
Busta per l'interno raccomandata espresso fermo posta (tariffa: lettera 50 cent, più diritto di raccomandazione chiusa Lire 1.25 più diritto di recapito espresso Lire 1.25 più fermo posta pagato dal mittente 15 cent - primo periodo tariffario) spedita da Sant Egidio alla Vibrata il 4 marzo 1944 per Mosciano San Angelo (Teramo), dove giunse il 6 marzo 1944. La busta è affrancata in tariffa con francobolli di tre diverse serie di emissione per un totale di 3,15 Lire: 20 cent della serie "Imperiale", in combinazione con striscia di tre valori da 25 cent e con striscia di 4 valori da 30 cent della serie sovrastampata a Teramo, più una coppia orizzontale da 50 cent della serie "Provvisoria". Il mittente pagò anche la tassa per il fermo posta, anche se, a rigore di regolamento, questa poteva non essere pagata essendo ricompresa nel diritto di recapito espresso. In caso di recapito espresso, la parte più onerosa era il recapito a destinazione fuori dal consueto giro postale del portalettere, maggior onere che veniva a mancare in caso di  invio fermo posta e quindi era previsto che il diritto di fermo posta fosse gratuito per gli espressi, ma non tutti gli uffici postali erano a conoscenza di questa eccezione tariffaria.



Busta raccomandata chiusa per l'interno (tariffa: busta per l'interno 50 cent più diritto di raccomandazione chiusa Lire 1,25 - primo periodo tariffario) spedita dalla Confederazione Fascista degli Agricoltori di Teramo il 7 marzo 1944 per Casoli. La busta tornò al mittente perché il destinatario risultava sconosciuto. Timbri al recto di arrivo a Pineto in data 10 marzo e di inoltro da Pineto per Casoli al verso in data 13 marzo; timbro di arrivo a Casoli - Atri del 15 marzo 1944, dove venne rinviata al mittente. Affrancata in perfetta tariffa con un francobollo isolato da Lire 1,75 della serie sovrastampata a Teramo.

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Emissioni locali e private della R.S.I.

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